Cerca
Close this search box.

Festa della Trota

Festa della Trota

Dall’anno 2007 il penultimo fine settimana di giugno si svolge a Papiano  la Festa della Trota organizzata dal Comitato e promossa dalla Troticoltura Puccini. La manifestazione si è prefissa lo scopo, fin dalla prima edizione, di contribuire a far conoscere e promuovere la Trota quale prodotto tipico  del  Casentino e di Papiano in particolare.  Vorremmo che tutti provassero ad “assaggiare” almeno una volta questa eccellenza del territorio. Ci piace pensare che il viaggiatore che prova il gusto delle nostre trote possa essere invogliato a ritornare.

Grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito, a qualsiasi titolo, all’ottima riuscita delle precedenti edizioni.

“Dopo le ultime edizioni saltate causa Pandemia coronavirus-19” ritorna quest’anno La Festa della Trota con significativi cambiamenti sia nel periodo che nella durata. Questo il programma: 

Sabato 5 agosto 2023

  • Ore 19:00 Festa della Trota – Cena a base di Trote ed altre Bontà!!
  • Ore 21:00 Musica dal vivo, serata danzante al chiaro di luna con orchestra “ALLEGRIA”
 
 

Gli aspetti nutrizionali

Il pesce è un alimento molto valido dal punto di vista nutrizionale in quanto capace di fornire proteine di elevato valore biologico, numerosi elementi minerali e acidi grassi mono e polinsaturi in grado di prevenire le malattie cardiovascolari.

Da studi effettuati dall’Istituto Nazionale di ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione la trota in particolare risulta contenere una elevata quantità di acidi grassi polinsaturi quali l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA) che sono parte integrante delle membrane cellulari e fondamentali per lo sviluppo cerebrale e della retina. Dall’EPA derivano inoltre sostanze capaci di migliorare la fluidità del sangue.

La trota è anche ricca di vitamine liposolubili quali la vitamina E ad azione antiossidante  mentre tra i minerali contiene in elevata quantità potassio e selenio, è invece positivo il fatto che risulta basso il contenuto di sodio.

Per quanto sopra e per le caratteristiche di elevata digeribilità e masticabilità, a meno di specifiche allergie, la Trota si adatta alle alimentazioni  di tutte le fasce di consumatori, anziani e bambini compresi.

ad “assaggiare” almeno una volta questa eccellenza del territorio. Ci piace pensare che il viaggiatore che prova il gusto delle nostre trote possa essere invogliato a ritornare.

Sugo di trota

Lessare la trota con gli odori e sfilettarla. Preparare un soffritto con aglio, prezzemolo, pomodoro, sale, pepe e peperoncino. Finire di cuocere la trota.

 

  • Sugo con gamberi di fiume: Pulire i gamberi. Fare un soffritto con aglio, prezzemolo, pomodoro, pepe, sale e peperoncino, aggiungere i gamberi e cuocere.
  • Trota alla livornese (in umido): Friggere le trote pulite. Preparare un sugo con aglio, prezzemolo e pomodoro. Mettere le trote fritte e finire la cottura.
  • Trotine frittePulire le trote, infarinarle e friggerle in olio bollente. Scolarle nella carta gialla e salarle.
  • Trote alla griglia: Pulire le trote, condirle con un trito di prezzemolo, rosmarino, aglio, sale e pepe, dentro la pancia e fuori. Prima di grigliarle passarle nel pan grattato. Una volta cotte condire con una miscela di olio e limone.
  • Trota in bellavista: Far bollire la trota in abbondante acqua insieme a carote, cipolle, sedano, zucchine e patate. Quando è cotta lasciarla raffreddare nel tegame e toglierla solo quando è fredda per evitare di romperla. Diliscarla delicatamente e decorarla con maionese, olive nere, un ciuffo di prezzemolo e tutte le verdure del brodo tagliate a pezzettini.
 

La sagra dei tortelli dei Tortelli 2012 è stata presente sulla rubrica “La stagione delle sagre” di “La repubblica Firenze.it”

Tecniche di pesca sportiva

Galleria

Nei fossi e nei torrenti di montagna Casentinesi si usa da sempre la tecnica della pesca a tocco. ; per eseguire questo tipo di pesca si adoperavono canne di banbou, oggi si possono utilizzare moderne attrezzature al carbonio, leggere e molto più lunghe.
L’importante è che l’approccio alla pozza o alla correntina avvenga in modo da non spaventare le prede.
La tecnica Casentinese prevede di adoperare lenza del 20, lunga circa tre metri, agganciata al vettino rigido della canna con uno spezzone di filo verde per vedere meglio la posizione della lenza, un amo grosso da 3,4 ed un unico piombo a 10 cm. dall’amo.
Si avvolge sul vettino della canna tutta la lenza che non serve e con abilità si ricala nelle pozze e negli anfratti e al bisogno per far toccare il fondo all’esca.
Procedendo in questo modo ,si superano tutti gli ostacoli che si frappongono nell’alveo del fiume.
Le esche più comunemente adoperate sono : i lombrichi di terra di medie dimensione , i bachi muratori che si trovano sotto i sassi del fiume da primavera in poi e le camole bellissima esemplare dal corpo slanciato con la livrea punteggiata di nero e rosso, testa ampia e bocca robusta. 

Si nutre di pesciolini,insetti,larve,molluschi uova ecc. É sedentaria ,ogni animale ha i suoi posti nella pozza dietro sassi o radici; solamente nel periodo di riproduzione possono risalire la corrente .

La livrea della fario può essere leggermente diversa a seconda della localizzazione del fiume:

  • La ” Fario nera” è caratteristica dei fossi discendenti dal Pratomagno e dal Falterona
  • La “Fario Pallida” più chiara , quasi biancastra, con una fine punteggiatura di un tenue arancione,  tipica dei torrenti della zona della Verna poco ombreggiati e discendenti tra terra e sassi calcarei.

Condividi l’articolo: